Moto Club Andrea Martinelli ASD

Gita di Apertura 2016

Ritrovo domenica, ore 9, Piazza Borromini. La giornalaia, dalla minuscola finestrella del suo chiosco, era stupita e guardava con simpatia le motociclette parcheggiate; il titolare del bar di fronte si fregava le mani nel vedere tante persone nel suo locale.

E poi, non ultimo, la splendida giornata che ha permesso di godere della prima gita organizzata dal Club.

Eravamo davvero molti, come sempre ordinati e disciplinati nel percorrere le strade della collina che ci hanno condotto verso la meta.

Ovviamente non una meta qualsiasi, trovata all’ultimo istante: un ristorante, un paese definito “Scudo e chiave del Piemonte” per la sua posizione strategica, uno dei principali centri dell’Alta Langa.

Dall’alto della sua torre millenaria si delineano perfettamente le Langhe con torri, castelli e vigneti, nella cornice delle Alpi dominate dal Monviso.

Ovviamente da Lele, a Murazzano, un nome una garanzia.

Ma prima di sederci a tavola il percorso ci conduce a Barolo, per la visita alla cantina “Terredavino”, circondata da pittoreschi vigneti in una delle più rinomate zone viticole del mondo.

Oltre 5.000 ettari di vigneto, coltivati da più di 2.500 piccoli viticoltori. Il progetto architettonico degli edifici mette ancor più in risalto la singolarità di questa azienda.

Una gentile signorina ci accompagna nella visita di questa splendida struttura, sicuramente all’avanguardia rispetto alle tradizionali cantine a cui siamo abituati.

Si esordisce percorrendo una splendida passerella sospesa che sovrasta il reparto imbottigliamento.

Nastri trasportatori fanno confluire sino ai rubinetti di riempimento sino a 5000 bottiglie/ora.

Ovviamente tutto rigorosamente in ambiente sterile.

Ci racconta con chiarezza e semplicità della sala dei nebbioli, delle barbere, delle barriques.

Nella sala delle barbere 2000 barriques in legno di rovere contribuiscono ad affinare il pregiato vino.

Da una splendida vetrata possiamo vedere la sala nella quale Nebbiolo e Barolo riposano, in attesa di qualche cliente dal palato particolarmente esigente.

Ci parla anche del laboratorio nel quale avviene il controllo della qualità, nei diversi momenti che accompagnano il percorso del vino sino all’imbottigliamento.

Esiste anche un’area “termocondizionata” ad una temperatura costante di 15° C nella quale è stoccato il prodotto finito. Questo per preservarne le caratteristiche.

La visita finisce, con grande gioia dei numerosi visitatori, nella fornitissima enoteca, pronta ad accoglierci con qualche stuzzichino e numerosi calici destinati agli assaggiatori.

Qualche motociclista, guarda caso, ha i bauletti delle moto vuoti: sembrano fatti apposta per accogliere un paio di confezioni da sei bottiglie che proseguiranno alla volta delle nostre case.

Grazie, pronti via.

Altrimenti corriamo il rischio di arrivare tardi da Lele, e chi li sente i motociclisti affamati.

Come sempre un menù all’insegna del “mangio poco e non bevo assolutamente, poi devo guidare”.

Ma come si fa, qui non puoi rinunciare nemmeno a una portata, tutte davvero abbondanti e gustose.

Chi non ha potuto partecipare pazienza. Se volete, potete andare per conto vostro.

L’indirizzo lo potrete trovare su Internet. E se andate potete dire… “mi manda Gerardo”, un nome, una garanzia.