Moto Club Andrea Martinelli ASD

Gita Ardeche e Mont Ventoux 2-5/06/2016

I “soliti” bene informati,  parlavano di pioggia, freddo, tempo disastroso.

La prossima volta sarà meglio lasciarli a casa, a guardare bene le previsioni del tempo.

La fortuna premia gli audaci, quattro gocce e nulla più, nessuna tuta anti pioggia, piacevolissime giornate ideali per una gita in moto così lunga.

Siamo in trentadue, abbiamo requisito tutte le stanze disponibili a Vaison La Romaine, piccolo centro dell’Alta Provenza, ricco di storia e reperti romani.

Sul Colle della Maddalena ci raggiungono Luca e il suo amico Gian Luca.

Come direbbe Paolo, “il lungo serpentone” scende dal colle percorrendo le splendide strade francesi che ci conducono a Barcellonnette.

Benzina e poi via, sul Col de La Cayolle, sulla Route des Grandes Alpes, paesaggio ancora incontaminato, lo scorso anno percorso dal Tour de France. La strada che ci conduce a Colmars les Alpes, gradevole villaggio fortificato, non è delle migliori.

Si percorre il primo tratto del Parco del Mercantour, per poi proseguire su strade meno “difficili” sino a Digne, quindi su strade provinciali sino alla meta.

Tutti sistemati, la maggior parte in Hotel, i restanti presso un B&B gestito da due simpatici francesi, poi tutti a cena.

La prima giornata prevede la gita al Mont Ventoux, il “Gigante della Provenza”, riserva della biosfera dell’UNESCO, scalato persino da Petrarca nel 1336, prende il nome dal vento maestrale che soffia costantemente sulla sua cima.

La nebbia ci accompagna per gli ultimi chilometri, pare di percorrere una strada della Pianura Padana a novembre, per fortuna il versante percorso per l’avvicinamento consente “una tiratina” di orecchie alle nostre moto.

Troviamo anche una gara ciclistica che limita le performances dei più ardimentosi, occorre fare molta attenzione agli amanti delle due ruote che salgono sul monte e scendono a velocità pazzesche.

Rientrati in Hotel, alcuni visitano i ruderi del castello dei conti di Tolosa, edificato intorno al 1100, che sovrasta la città.

Altri si aggirano come veri turisti fra i ruderi del più grande campo archeologico di epoca romana della Francia, un paio si dirigono verso la cattedrale e il chiostro di epoca romanica provenzale.

La gita prevede oggi il giro delle Gole dell’Ardeche.

Chi non le ha mai sentite nominare?

In questa zona si godono viste e panorami gradevolissimi, un vero paradiso per le decine di temerari che le percorrono in canoa o kayak, ma anche strade perfette per qualche smanettata.

Il tempo a nostra disposizione è sempre troppo poco, un sole splendido ci avrebbe sicuramente permesso di “navigare” sull’acqua, magari divertendoci a bordo di comode canoe, e percorrere una parte dello splendido fiume, ricco di anse, spiagge e panorami selvaggi.

Dobbiamo rientrare, il tempo è tiranno, la seconda giornata si è conclusa sicuramente lasciando nei partecipanti un piacevole ricordo.

La partenza per il rientro a Torino è prevista per le nove, ma qualcuno scruta il cielo per vedere la cima del Mont Ventoux, con la speranza che oggi sia completamene libera da nubi.

L’idea sarebbe quella di percorrere  nuovamente la meravigliosa strada che conduce alla vetta.

Ma giusto il tempo di discuterne e le prime nubi avvolgono nuovamente la cima.

Pazienza, ritorneremo un’altra volta.

Percorriamo una bella strada secondaria che attraversa vigne e boschi sino a Sisteron, parallela alla più trafficata statale, per poi giungere il Lago di Serre Poncon.

In questi 150 chilometri incrociamo dieci macchine, occorre proprio dire che la rete stradale francese è perfetta, spessissimo il fondo e la geometria dei percorsi invogliano ad una guida più decisa e grintosa, ad apprezzare ancora maggiormente le bellezze di questa nazione confinante.

Panino, pranzo, gelato: ognuno si rifocilla come meglio crede con la vista del lago di fronte a noi.

Una cosa è certa: appena superato il confine, a Clavière, ci vuole proprio un buon caffè italiano.